Martedì 7 marzo alle ore 21, si terrà il secondo appuntamento della rassegna concertistica del centro dipartimentale La Soffitta, a cura di Paolo Cecchi e Carla Cuomo, con la consulenza di Maurizio Giani e Cesarino Ruini.
Interpreti del concerto – dal titolo Attorno e dopo Monteverdi, a Venezia – saranno i Solisti della Cappella Musicale di San Petronio: Alberto Allegrezza, tenore; Riccardo Pisani, tenore; Arianna Rinaldi, mezzosoprano; Gabriele Lombardi, basso; Joanna Piszczorowicz e Lucrezia Nappini, violini; Giovanni Bellini, tiorba; Michele Vannelli, clavicembalo e direzione.
Il programma del concerto presenta soprattutto composizioni madrigalistiche per piccolo organico vocale e continuo di Giovanni Rovetta (1596?- 1668), compositore le cui opere sono oggi assai poco conosciute ed eseguite, ma che va annoverato tra i più importanti musicisti del XVII secolo, grazie alle sue rimarchevoli capacità costruttive e al dono di una vena melodica ricca, fluente ed assai personale nell’ariosità della scrittura vocale e strumentale. Rovetta è stato prima vicemaestro di cappella a Venezia dal 1627 alla morte di Monteverdi nel 1643, e – come suo successore – guidò i musici marciani sino al 1668. Tra il 1627 e il 1645 pubblicò tre libri di madrigali concertati prevalentemente a due, tre e quattro voci, che per molti versi riprendono tecniche e stilemi dei madrigali concertati monteverdiani, in particolare quelli del Settimo libro.
La perizia compositiva di Rovetta fa sì che tale influenza non divenga soverchiante, ma costituisca invece il punto di partenza per un’invenzione melodico-contrappuntistica affatto personale, il cui impulso lirico si sostanzia spesso in linee melodiche (in tempo sia binario che ternario) dal ductus felicemente arioso. Nei madrigali per organico vocale e strumentale di grandi dimensioni, Rovetta crea tessiture a carattere spesso monumentale, contrappuntisticamente elaborate e ricche di ombreggiature e contrasti coloristici di grande effetto. Il compositore veneziano ebbe mano felice anche con il genere declamato-arioso per voce sola e continuo, come ad esempio testimonia il lamento Le lagrime di Erminia (il testo è una parafrasi del seicentista Guido Casoni di alcune stanze della Gerusalemme liberata) pubblicato nel Primo libro di madrigali.
La Cappella di S. Petronio venne fondata nel 1436, e fra il Sei e Settecento divenne una delle istituzioni più importanti d’Europa per la musica sacra. Dopo alcuni decenni di inattività, la Cappella è stata ricostituita negli anni ‘80 del Novecento con l’intento di valorizzare il patrimonio musicale plurisecolare conservato nel ricchissimo archivio annesso alla basilica. Da allora centinaia di partiture inedite sono state riscoperte, studiate, trascritte e restituite all’ascolto attraverso l’esecuzione durante la liturgia, i frequenti concerti e le numerose registrazioni discografiche.
Michele Vannelli è maestro di cappella dell’istituzione felsinea dal 2006; ha studiato con Francesco Tasini e si è diplomato in organo e clavicembalo al Conservatorio di Ferrara. Si è laureato e poi addottorato in musicologia all’Università di Bologna. Svolge attività concertistica internazionale come direttore, solista e continuista, prediligendo la musica sacra e profana dal XVI al XVIII secolo. Ha inciso per Clavis, Christophorus, Dynamic, Studio SM, Tactus. Sue esecuzioni dal vivo sono state trasmesse da France Musique, dalla Radio nazionale austriaca (ORF) e dalla Radio Finlandese.
L’ingresso al concerto è libero ed aperto alla cittadinanza, fino ad esaurimento posti.
INFO:
www.dar.unibo.it/it/ricerca/centri/soffitta/2017/musica/monteverdi-venezia