FAQ Flashvideo 38

Se in un documentario utilizzo file musicali midi di autori morti da più di 70 anni cosa devo pagare alla SIAE?

Devo ricordare che, in un utilizzo di musica per un documentario, ci sono due aspetti da tenere presenti: 

- il primo è il “diritto degli autori” che per esistere deve riguardare opere i cui autori non siano tutti morti da oltre 70 anni. Passato questo limite (quando cioè tutti i coautori di un brano sono morti da oltre 70 anni) il diritto degli autori non può essere fatto valere secondo le regole generali (obbligo di richiesta di autorizzazione per gli utilizzi, pagamento dei compensi); 

- il secondo è il “diritto connesso” di chi è proprietario della registrazione del brano –poiché si presuppone che in un documentario si usi una traccia sonora pre-registrata. In genere, quando si usano dischi in commercio, questo diritto connesso spetta al produttore discografico. Si può ovviamente dare l’ipotesi che chi realizza il documentario registri appositamente un’esecuzione per il suo obiettivo (ad es. registrando una sonata di Mozart eseguita da un amico al pianoforte): in questo caso è egli stesso titolare dei diritti connessi. Su questi diritti connessi vale un limite temporale (50 anni dalla commercializzazione), che dipende non dalle date di morte degli autori ma dal momento in cui il disco è stato prodotto. 

Riassumo: il diritto d’autore nel caso di Fabrizio non è un ostacolo (può utilizzare brani di autori morti da oltre 70 anni senza chiedere alcuna autorizzazione); il diritto connesso può essere un ostacolo nel momento in cui usi supporti commerciali (ad es. un disco che contenga midi-files venduto in negozi solo per uso privato) o scarichi da Internet senza essere certo della provenienza.