Genere: Documentario
Anno: 2015
Regia: Antonio Tibaldi e Alex Lora
Distribuzione: Italia / Stati Uniti
Recensito il 18 giugno da Alice Michelini.
Sette capitoli per narrare le fatiche di sette giorni. Così si delinea il delizioso Thy Father’s Chair, interamente ambientato in una dimora di Brooklyn, ma non per niente claustrofobico. Avraham e Shraga, gemelli identici di fede ebraica e di mezza età, alle prese con un’abitazione infestata da insetti, immondizia e sporco stratificato, decidono di far intervenire un’impresa di pulizia a sistemare la loro casa ormai abbandonata a sé stessa. Dopo la morte dei genitori, i gemelli sono diventati infatti dei veri e propri junk collectors, incapaci di riprendere le redini di quella che un tempo era una graziosa casetta familiare.
L’impresa di pulizia, composta da un team multietnico di ragazzi di poche parole ma di tanta buona volontà, si trova alle prese con una situazione surreale: non solo quella di pulire e disinfestare quella che è, di fatto, una discarica a cielo chiuso, ma anche quella di fare da supporto psicologico a due persone estremamente in difficoltà e bisognose di sostegno. I sette giorni passano dunque in un’altalena di scontri-incontri tra i volonterosi giovani dell’impresa e gli sbandati, seppure colti e affabili, proprietari della casa. Tra tentativi di far desistere i gemelli dal conservare una sola scarpa inutilizzabile, computer rotti, materassi infestati da cimici e scatolette di cibo avariato, i ragazzi si addentrano gradualmente tra le ragioni del malessere sotterraneo di Avraham e Shraga, portando a galla i ricordi dei loro genitori, i racconti dei complicati legami tra fratelli, i dubbi sulla fede… Alla fine di questa epopea della durata una settimana, la casa si svuota di mobili e persone e i due gemelli sono di nuovo soli, di nuovo bambini, di nuovo condannati a far affidamento solo ed esclusivamente su sé stessi. Se i film fossero cornici, questa pellicola racchiuderebbe alla perfezione il ritratto della solitudine: un documentario bellissimo sulle fragilità dell’animo umano.