Norman Lear: Just Another Version of You

Genere: Documentario

Anno: 2016

Regia: Heidi Ewing e Rachel Grady

Distribuzione: Stati Uniti

 

Recensito il 21 Giugno da Alice Michelini.

Vita e miracoli di colui che cambiò il volto della televisione americana: signori e signore, ecco a voi Norman Lear. Norman Lear: Just Another Version of You è dunque un documentario sul re indiscusso degli sceneggiatori e produttori di Hollywood, che, intervistato alla veneranda età di 93 anni, ancora conserva lo humor che ha fatto innamorare mezza America. Qui, Norman racconta il suo debutto nel mondo dello spettacolo un po' per caso, un po' per fortuna, un po' per scherzo. Durante pomeriggi a fare da baby-sitters alle loro bambine, Norman e il marito di sua cugina si improvvisano sceneggiatori di sketch comici nella loro cucina. Ridendo e scherzando, si fanno prendere la mano e vendono la loro bozza ad un programma comico per $ 25: sarà l’inizio di qualcosa molto più serio e duraturo, destinato a far ridere non solo loro ma un paese intero. La scalata verso il successo arriva gradualmente, in principio con Arcibaldo (titolo originale: All in the Family), successivamente con Sanford and Sons e Giorno per Giorno. Il culmine della carriera arriva con i Jefferson, Good Times e Maude: Norman ormai ha la firma su sei delle dieci serie televisive più popolari d’America.

Ma non sono solo risate e sorrisi, le creazioni (come la vita stessa) di Norman Lear. Il documentario rivela infatti un lato di Norman, estremamente impegnato e partecipe della vita politica e dei cambiamenti della società statunitense. Siamo infatti negli anni ’60 e il Vietnam è ancora una ferita aperta nel cuore degli americani, ma terribilmente offuscata dal palinsesto televisivo. In questo contesto, la TV è qualcosa che serve a svagare la mente, a intrattenere senza impegno. Norman invece rivoluziona questo scenario, portando la satira nei suoi programmi. I personaggi delle sue serie televisive diventano dunque portavoce di stereotipi umani, che parlano di problemi comuni, di circostanze che cambiano, di ribellioni latenti. La CBS è talmente preoccupata dell’irrequieto Norman, che si affretta a inserire un disclaimer di non responsabilità all’inizio dei suoi programmi. Perché infatti, è dalla paternità di Norman che nascono i Jefferson, la prima famiglia afroamericana (non stereotipata) protagonista di una serie TV, dove all’ordine del giorno si affrontano i pregiudizi sulla razza e le discriminazioni quotidiane subite dalla popolazione nera. Ed è con Maude, che il pensiero femminista e temi come l’aborto entrano per la prima volta in scena in un programma di intrattenimento. Un Norman contro tutti dunque: contro i censori, i ben pensanti del partito repubblicano, contro il bigottismo americano, contro la storia stessa… Un vero e proprio A.N. e un D.N. (Avanti-Norman e Dopo-Norman) nella storia della TV americana.

“Io credo che gli umani siano un po' folli, ed è proprio questo quello che ci unisce”, afferma Norman Lear nel corso del documentario. Ed è proprio grazie a questo uomo un po' folle in primis, che una nazione si è unita davanti alle televisioni di tutta America per farsi due risate insieme.

 
Photo credits: www.hollywoodreporter.com
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