Ricetta risalente al medioevo quando era prodotto dai farmacisti (o "speziali" per cui viene anche chiamato panspeziale). Solo in un secondo tempo furono i frati Certosini (del cimitero della Certosa) a prendersi carico della sua produzione e a migliorare la ricetta, tanto da darle il nome della confraternita. Si possono comunque trovare dolci simili nella vicina Romagna con altri nomi e, per aspetto è simile al pampepato ferrarese (da cui differisce per la mancanza di frutta candita sopra).
INGREDIENTI (per 12 persone):
farina gr. 350
miele gr. 300
frutta candita intera gr. 125 (scorzoni d'arancia e di cedro, ciliegie rosse e verdi, pere rosse, fichi, albicocche)
frutta cotta a marmellata/mostarda gr. 250
mandorle sgusciate o con la buccia gr. 200
pinoli sgusciati gr. 50
cioccolato fondente a pezzi gr. 500
cannella gr. 1
carbonato di ammoniaca gr. 15
sciroppo di vino/Marsala gr. 75
burro gr. 15
PREPARAZIONE:
Tagliare a dadini metà della frutta candita; mettere il miele sul fuoco in una casseruola ed aggiungervi la frutta tagliata quando è caldo. Disporre la farina sul tavolo a fontana ed al centro mettere le mandorle, i pinoli, il cacao, la frutta cotta a marmellata (o mostarda), la cannella, il carbonato di ammoniaca,lo sciroppo di vino (o Marsala), il miele con i canditi ed impastare. Dare al composto la forma di ciambella, metterla in una teglia unta di burro e quindi riportarla in luogo tiepido per 3-4 ore. Nel momento di infornare guarnire la superficie con la frutta candita rimasta e le mandorle precedentemente caramellate e cuocere per 40 minuti a fuoco moderato.
Quando il Certosino sarà cotto e freddo, spennellare con miele fatto sciogliere sul fuoco. Si consiglia di consumarlo almeno dopo una decina di giorni. Volendo si può conservarlo più a lungo avvolgendolo in carta stagnola o carta pergamena.