Dal 18 al 21 aprile 2018 torna a Bologna la Live Arts Week, l’evento unico in Italia dedicato alla Live Arts, organizzato dall’associazione culturale Xing, che da anni organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni intorno ai temi della cultura contemporanea, con particolare attenzioni alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi, in collaborazione con il Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna
Il fulcro della settima edizione del festival sarà l’Ex Gam, storica Galleria d’Arte Moderna di Bologna. “Abbiamo scelto l’Ex Gam con l’obiettivo di restituire quest’edificio all’arte. In questi giorni l’Ex Gam non sarà semplicemente uno spazio espositivo ma sarà un corpo, un corpo e la sua performance” queste le parole del direttore artistico Daniele Gasparini durante la conferenza stampa di presentazione del festival, alla quale hanno presenziato inoltre le istituzioni nelle persone di Matteo Lepore, Assessore alla cultura e Promozione della città di Bologna e Gianni Cottafavi, responsabile del settore spettacolo della regione Emilia-Romagna, i quali hanno più volte sottolineato la loro disponibilità nel sostenere queste attività che, oltre a valorizzare la creatività, come ha più volte ribadito l’ass. Lepore, stimolano a una riflessione sul futuro e sui percorsi da costruire insieme al fine da intraprendere la strada del rinnovamento.
Oltre agli spazi dell’Ex Gam sarà possibile assistere agli spettacoli in un complesso di luoghi di Bologna sensibili alle arti contemporanee, tra questi il Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, che ospiterà la performance dal titolo Bad Mood dell’artista estone Kroot Juurak.
Uno dei fili conduttori di questi quattro giorni sarà il tema dell’immaterialità, intesa come arte che si spinge fino a farsi pura condizione emotiva, ma al contempo sarà analizzato e rappresentato il suo conflitto con la materialità, messa in scena per esempio dal performer Goodiepal il quale materializzerà il Padiglione Esprit Nouveau di Le Corbusier trasformandolo in un museo vivente, una cripta nella quale saranno svelati i suoi segreti.
Ma la chiave di lettura di questo festival è il gioco di parole: Este(a)tica. Estetica/ Estatica, concetto interpretato come una “risorsa politica”, per riprendere le parole di Gasparini, un conflito di corpi intesi come territori da colonizzare. Ma soprattutto risorsa immaginativa, distopica, che precipita nella sfera della sensibilità, un volo di liberazione dei e dai corpi i quali compiono una ricerca artistica che si muove tra l’ostinazione e la fuga, le performance si sviluppano con densità e caratteri diversi su questa esperienza.
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