FAQ Flashmusica 66

Come autori vorremmo proporre una commedia musicale, che è stata rappresentata in pubblico da una compagnia amatoriale, a produttori e a professionisti. Vorremmo tutelarci e non siamo associati SIAE, che consiglio ci date?

La difesa dal plagio si può immaginare (soprattutto) come una documentazione che associ alla vostra opera una data "certa", cioè attestata da un soggetto affidabile (mia mamma sarebbe disposta a giurare che io ho scritto la Divina Commedia prima di Dante, ma dubito che un giudice possa crederle). Ora, questa documentazione costruita oggi (ad esempio tramite il "deposito di opera inedita") porterebbe alla fine del 2009 la creazione di un'opera che avete rappresentato già "anni fa".
C'è una specie di paradosso (tenete presente che il termine "inedita" si riferisce proprio a questo): questo non vuol dire che sia completamente inutile procedere ora ad un deposito di opera inedita, ma solo che si crea uno "sfasamento" temporale tra il momento in cui l'opera è stata utilizzata in pubblico e la "data di creazione" che certificate tramite la SIAE.
Invece l'associazione ha altre finalità: principalmente vi offre l'opportunità di guadagnare del denaro per ogni rappresentazione in pubblico del vostro spettacolo. Poiché però è conseguente all'associazione la facoltà (anzi, in un certo senso l'obbligo) di depositare l'opera, otterreste il doppio obiettivo di certificare la data della attestazione di paternità (benché sempre riferita alla fine del 2009!) e di ricavare benefici economici dalle utilizzazioni in pubblico. Di solito l'elemento decisivo per valutare la convenienza della associazione è proprio questo: per "rientrare" della quota associativa è necessario che siano effettuate almeno alcune rappresentazioni l'anno, di questa o di altre opere di vostra creazione.