In occasione della mostra David Bowie is al MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, Gender Bender ha promosso un contest per band musicali, invitate ad eseguire dal vivo una cover a scelta tra le canzoni di David Bowie.
Le band, già selezionate, si sfideranno dal vivo e verranno valutate sia dal punto di vista musicale che per l’invenzione e l’interpretazione performativa, secondo lo stile spettacolare del Duca Bianco. A decretare i vincitori sarà una giuria d’eccezione, composta dai musicisti Andy Fluon (Bluvertigo), Federico Poggipollini, Angela Baraldi, Vittoria Burattini (Massimo Volume), i giornalisti musicali Ernesto Assante (La Repubblica), Mario Luzzatto Fegiz (il Corriere) e Simona Orlando (il Messaggero), Antonia Peressoni (Indie Pride – Garrincha Dischi – Irma Records) e Giordano Sangiorgi, patron del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.
In palio, per la band vincitrice, un premio di 800 euro.
Un omaggio dovuto a una delle più grandi icone LGBT nonché una delle figure artistiche più celebrate della storia della musica, tra i primi musicisti ad assumere come manifesto della propria rivoluzione artistica la questione sul genere e orientamento sessuale.
Le 11 band selezionate sono (in ordine alfabetico):
- Castling - Lady Grinning Soul (1973)
- DAP - Heroes (1977)
- FlamingoForDummies - Fame (1975)
- Johann Sebastian Punk - Rock’n’Roll Suicide (1972)
- Le Hen - Space Oddity (1969)
- Lefragole - Five Years (1972)
- Lo Straniero - Station to Station (1976)
- Nicoletta Noè - Absolute Beginners (1986)
- Stella Burns - We are the dead (1974)
- Thursday Lullaby - Ashes to Ashes (1980)
- We Are Not Pop Music / David - Sound and Vision (1977)
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